Negli ultimi anni, complice la crisi economica, sono aumentate a dismisura le Intimazioni di Sfratto per Morosità, che si verificano quando l’Inquilino non versa il canone d’affitto.
Presupposti necessari sono:
- presenza di un regolare Contratto di Affitto;
- mancato pagamento anche solo di una mensilità, trascorsi venti giorni dalla data in cui sarebbe dovuto avvenire il pagamento.
In questi casi è possibile ricorrere alla procedura di sfratto che rappresenta un procedimento sommario speciale, più rapido rispetto ad un giudizio ordinario, nel quale si chiede al Giudice:
- innanzitutto di convalidare lo sfratto intimando a coloro che si trovano nell’immobile di liberarlo quanto prima,
- in secondo luogo di condannarli al pagamento dei canoni di locazione arretrati, unitamente alle spese del giudizio e ad altre eventuali spese non saldate, come spese condominiali arretrate o tassa sui rifiuti.
La procedura è molto rapida e semplificata; il proprietario dell’immobile, a mezzo del suo legale, provvede a notificare al locatario l’intimazione indicando già la data dell’udienza…..
All’udienza possono accadere varie ipotesi:
- Innanzitutto il conduttore potrebbe non presentarsi poiché d’accordo con le pretese del locatore;
- potrebbe presentarsi con la somma che gli è stata richiesta e saldare in quella sede il proprio debito maggiorato di interessi e spese di giudizio,
- oppure potrebbe chiedere al Giudice un “termine di grazia” entro il quale procedere al pagamento per conservare la validità del contratto di locazione.
- Infine potrebbe opporsi, personalmente o a mezzo di difensore di fiducia, esponendo i motivi per i quali la somma richiesta non è corretta o non è affatto dovuta, se ad esempio con la somma corrispondente al canone di locazione ha effettuato delle riparazioni necessarie che sarebbero dovute essere in capo al locatore.
In caso di Opposizione allo sfratto il Giudice può comunque convalidare lo sfratto e far proseguire nelle forme del rito ordinario il contenzioso riguardo le somma da saldare.
L’Ordinanza con la quale il Giudice convalida lo sfratto costituisce titolo esecutivo per il rilascio dell’immobile e permette al Proprietario dell’immobile, dopo aver notificato al conduttore moroso atto di precetto, di ricorrere all’Esecuzione Forzata a mezzo di Ufficiali Giudiziari, qualora il Locatario non adempia entro il termine fissato dal Giudice.
Sono momenti in cui vengono in rilievo istanze contrapposte che ruotano attorno al medesimo interesse: l’abitazione.
Da una parte si trova il proprietario dell’immobile che pretende di tornare in possesso del suo bene e di disporne per il futuro come meglio ritiene, spesso stanco di non percepire le sue spettanze economiche e di dover comunque far fronte al pagamento dell’Imu e alla propria parte di spese condominiali; dall’altra parte però, soprattutto in questi momenti, si trova un inquilino che non per forza rappresenta il furbetto della situazione, anzi attraversa un periodo di difficoltà economiche per l’improvvisa mancanza del lavoro o per dissesti legati alla sua attività.