Non esisotno solo liti o screzi condominiali, esiste anche lo Stalking Condominale!! Vediamo insieme quando i dispetti tra condomini sono in realtà persecuzioni!

Lo “Stalking“, previsto e punito dall’articolo 612-bis del Codice Penale, consiste in una serie di atti persecutori attuati nei confronti di una persona, tali da comportare nella vittima due principali conseguenze:

  • un grave e perdurante stato di ansia e timore;
  • un’alterazione delle sue abitudini di vita.

Si segnala che la Giurisprudenza in diverse situazioni ha ritenuto sufficienti anche solo 2 episodi persecutori per riconoscere la presenza di Stalking, purché episodi tali da comportare le conseguenze appena indicate.

Nel 2011 la Corte di Cassazione, in un caso ove un condomino affetto da disturbi manicali pedinava e minacciava tutte le donne dell’edificio, ha riconosciuto che anche in ambito condominiale è possibile trovare questo tipo di comportamenti tra condomini, aprendo così le porte alla nuova figura dello “Stalking Condominiale“.

Esso consiste in una serie di atti volontari e ripetuti messi in atto allo scopo di turbare le normali abitudini vita di uno o più condomini. Tali atti devono concretamente alterare le la quotidianità della o delle vittime.

In tema è intervenuta anche l’Associazione Nazionale Amministratori d’Immobili che ha elencato a titolo esemplificativo alcuni atti che, laddove ripetuti volontariamente, possono causare turbamento e alterazioni negli altri condomini, come:

  • Telefonate mute;
  • Scampanellate;
  • Rumori molesti,
  • Appostamenti nell’androne con relative ingiurie
  • Dispetti sul pianerottolo o sui social networks

Per poter rappresentare una forma di stalking, tali atti devono avere i caratteri di una vera e propria persecuzione e devono non solo indispettire il destinatario ma indurgli altresì uno stato di ansia e timore per quello che il proprio dirimpettaio potrebbe ulteriormente fargli.

Una prima reazione può sicuramente consistere nell’avvertire l’Amministratore del condominio affinché intervenga e redarguisca i condomini molesti.

Laddove le persecuzioni non cessassero sarà possibile rivolgersi al Questore affinché proceda con lo strumento dell’Ammonimento, ossia convochi in Questura i condomini presunti stalker e li inviti a non proseguire oltre, con l’avvertimento che, laddove proseguissero, sarà possibile avviare indagini in ambito penale nei loro confronti anche in mancanza di querela da parte della vittima.

In alternativa è possibile sporgere Querela per Stalking nei confronti dei condomini persecutori allegando, eventualmente, non solo documentazione medica attestante il reale e tangibile stato di ansia e timore ma anche testimonianze di amici o parenti che hanno assistito alle persecuzioni o videoregistrazioni dell’accaduto.

Come indica anche l’A.N.AMM.I, bisogna stare attenti a non identificare lo Stalking in alcune semplici liti condominiali, ribadiamo che deve trattarsi di una reale persecuzione messa in atto da parte di un condomino con delle conseguenze precise che abbiamo descritto sopra.