? Il Fine Vita è un tema molto delicato che comprende le questioni di:
– ? Libertà di scelta
– ? Qualità della vita
– ? Dignità della vita
Tuttavia, non tutti i casi di fine vita rientrano nell’Eutanasia che, invece, deve intendersi solo come provocare la morte di una persone nel suo interesse quando la qualità della vita è compromessa.
? Diverso dall’eutanasia è il suicidio medicalmente assistito, riconosciuto legittimo dalla Corte Costituzionale, con pronuncia 242/2019, se ricorrono alcuni parametri:
1. ?La persona dev’essere in grado di intendere e volere
2. ?La situazione di salute dev’essere irrimediabilmente compromessa
3. ⚙️ Tale situazione deve causare gravi sofferenze fisiche o psichiche
4. ⏳ La persona rimarrebbe in vita se le venissero fornite le cure, pur mantenendo uno stato di salute compromesso
? Infine, le DAT, Dichiarazioni Anticipate di Trattamento, il cosiddetto “Testamento Biologico”, rappresentano una risposta interessante, introdotta con Legge 219/2017, alle istanze di libera scelta sul proprio fine vita.
? È quindi possibile depositare tali dichiarazioni presso l’Ufficio di Stato Civile del proprio Comune o redigerle con atto pubblico da un Notaio per poter lasciare indicazioni vincolanti per i Medici nel caso in cui ci si trovasse in una condizione di incoscienza.
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