Il tempo di un caffè insieme (ma senza il caffè che si è ribaltato poco prima) per capire come funziona l’arresto obbligatorio in flagranza di reato e come comportarsi.
Secondo l’articolo 13 della Costituzione la libertà personale è inviolabile, si può limitare solo nei casi previsti dalla Legge e con tempistiche precise: entro 48 dall’arresto la Persona dev’essere messa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria ed entro ulteriori 48 ore deve svolgersi l’udienza di convalida di fronte a un Giudice terzo e imparziale.
Se i tempi non vengono rispettati l’arresto decade e la Persona dev’essere rimessa immediatamente in libertà!
Pertanto le tempistiche sono rapide e serrate!
In meno di 100 ore può cambiare la vita di una Persona e la stessa può trovarsi a scontare una pena detentiva di mesi o anni e dire addio alla propria libertà, da un momento all’altro.
Per questo motivo la prima cosa da fare in caso di arresto è mantenere un atteggiamento calmo e collaborativo, così da non sommare al reato contestato anche eventuali resistenze o oltraggi a pubblico ufficiale che farebbero schizzare in alto la pena e creare problemi per eventuali fasi successive del processo.
In secondo luogo è bene contattare immediatamente il proprio Avvocato di fiducia o farne nominare uno d’ufficio, in modo che tutti gli elementi a carico siano vagliati in modo rapido e tempistivo, unitamente alle condizioni familiari e ai precedenti penali dell’arrestato.
Tutti questi elementi possono essere utili per immaginare le strategie processuali nel caso in cui l’arresto venisse convalidato e si procedesse a giudizio direttissimo, luogo ove è possibile accedere a riti alternativi come patteggiamento e rito abbreviato che necessitano di una valutazione strategica che non si può improvvisare ma che, al contrario, dev’essere preparata nelle ore precedenti.