Il solito paradosso… puoi andare a mangiar fuori con chi vuoi ma non puoi portar con te il tuo miglior amico: il cane! Ma è sempre così?? Vediamolo insieme…
Cosa dice la legge?
Per legge, la n° 281 del 1991, nessuno può impedire l’ingresso ai cani nei locali pubblici!
A meno che:
– il proprietario del locale non li voglia
– ed esponga un cartello ben visibile a tutti vietandone l’ingresso
In questo senso possiamo già affermare la prima regola: se manca un esplicito cartello di divieto di ingresso per i cani, questi possono entrare in qualsiasi locale pubblico.
Infatti se manca tale cartello, il proprietario è passibile di ammenda ed è quindi possibile chiedere l’intervento dei Vigili Urbani affinché il titolare dell’esercizio sia richiamato ai propri obblighi di legge qualora voglia far uscire il cane e il padrone dal locale senza alcun motivo!
Ricordiamoci sempre che il cane dev’essere comunque tenuto al guinzaglio!! (e museruola, a meno che non sia di piccola taglia).
Inoltre gli animali domestici, all’interno dei locali pubblici, non possono esser tenuti né in prossimità delle uscite (per non rischiare di bloccare la fuga in caso di emergenza) né vicino alle cucine (per ragioni di igiene).
Unico divieto di ingresso: luoghi “sensibili”, ossia asili, scuole e case di riposo, e luoghi in cui vengono preparati o conservati alimenti!
Si consiglia, in aggiunta, di andare a controllare le ordinanze cittadine dei vari Comuni di residenza, esse infatti possono prevedere particolari comportamenti da tenere quando si porta a spasso il proprio animale domestico.
Il Comune di Torino, esempio virtuoso, ha stabilito che in nessun bar o ristorante può essere negato l’accesso agli animali domestici!
Una curiosità: la recente Riforma del Condominio ha stabilito che nessun regolamento condominiale può più impedire ad un condominio di tenere animali domestici nel proprio appartamento!
Come abbiamo visto, la regola generale è la possibilità per i nostri animali domestici di frequentare locali ed esercizi pubblici a meno che non sia esplicitamente vietato, per tutte le altre contravvenzioni ci si appella all’educazione non tanto dell’animale quanto del padrone…