Il tempo di un caffè insieme per fare il punto sulla tematica degli Assistenti Civici, queste fantomatiche pseudo-guardie che potrebbero affollare le nostre strade per dirci di stare distanti, proprio come le macchine col megafono della Protezione Civile in tempi di lockdown.

Il dato più preoccupante è la continua necessità di avere un Nemico da combattere e verso il quale rivolgere tutta la nostra attenzione.

Di fronte ad un Paese lasciato senza sussidi, con gravi ritardi nell’erogazione della Cassa Integrazione e norme senza attuazione previste dal Decreto Rilancio, tutta la Politica si concentra sulla necessità di avere persone che invitino altre a mantenere il distanziamento sociale.

Dopo settimane di lockdown e di smartworking le Persone hanno bisogno di tornare alla socialità e lo stanno facendo.

Permettere la riapertura delle attività e scandalizzarsi di fronte agli assembramenti è tanto ipocrita quanto inutile, ed è ovvio che i ragazzi sarebbero tornati a riempire le Piazze, per fortuna, dopo mesi di scuola fatta a casa davanti a un computer e amici salutati in videocall.

Per questo lo Stato avrebbe dovuto prevedere una forma di riapertura graduale e precisa, prevedendo le varie situazioni che si sarebbero venute a creare. 

Il tempo per studiare protocolli non è di certo mancato, e chiedere adesso ai cittadini di fare volontariato a titolo gratuito per mantenere l’ordine ricorda solo i tempi della scuola quando la maestra si assentava dalla classe e nominava uno spione di turno che riferisse di eventuali disordini avvenuti in sua assenza.